Titolo: Fabbricante di lacrime
Autore: Erin Doom
Genere: Narrativa – Romance
Casa editrice: Salani Editore
Data di pubblicazione: 27/05/2021
Formato: Cartaceo/E-book
Pagine: 672
Sinossi:
Tra le mura del Grave, l’orfanotrofio in cui Nica è cresciuta, si raccontano da sempre storie e leggende a lume di candela. La più famosa è quella del fabbricante di lacrime, un misterioso artigiano dagli occhi chiari come il vetro, colpevole di aver forgiato tutte le paure e le angosce che abitano il cuore degli uomini. Ma a diciassette anni per Nica è giunto il momento di lasciarsi alle spalle le favole tetre dell’infanzia. Il suo sogno più grande, infatti, sta per avverarsi. I coniugi Milligan hanno avviatole pratiche per l’adozione e sono pronti a donarle la famiglia che ha sempre desiderato. Nella nuova casa, però, Nica non è da sola. Insieme a lei viene portato via dal Grave anche Rigel, un orfano inquieto e misterioso, l’ultima persona al mondo che Nica desidererebbe come fratello adottivo. Rigel è intelligente, scaltro, suona il pianoforte come un demone incantatore ed è dotato di una bellezza in grado di ammaliare, ma il suo aspetto angelico cela un’indole oscura. Anche se Nica e Rigel sono uniti da un passato comune di dolore e privazioni, la convivenza tra loro sembra impossibile. Soprattutto quando la leggenda torna a insinuarsi nelle loro vite e il fabbricante di lacrime si fa improvvisamente reale, sempre più vicino. Eppure Nica, dolce e coraggiosa, è disposta a tutto per difendere il suo sogno, perché solo se avrà il coraggio di affrontare gli incubi che la tormentano, potrà librarsi finalmente libera come la farfalla di cui porta il nome.
Come esimermi dal leggere anch’io questo libro, quando sta per uscire il film Netflix tratto proprio da questo volume? Ecco, appunto, non posso.
Partiamo dalle cose buone o dalle cose meno buone?
Nella trama c’è poco di originale, ci sono talmente tanti elementi della Saga di Twilight che ogni tanto non ero più certa di sapere cosa stessi leggendo.
C’è poca concordanza con lo stile americano che si vuole dare al testo, ad esempio parlare di scuole elementari e poi di college piuttosto che del mondo “paese” discorda appunto dalla mente globalizzata statunitense.
Alla prima impressione le citazioni autoreferenziali avevano dato il colpo di grazia ad una trama fitta di pensieri, sofferenze, e tarli… è il caso di dirlo.. tra cui: “Ok, è buono o cattivo?” – “Qual è il limite tra aggressività e passionalità?” – “È amore o paura?”
Ma… dopo un terzo del libro lo stile dell’autrice assorbe convinzione, le citazioni tali non sono anzi, diventano incipit dei capitoli.
Il linguaggio è immediato, scorrevole, alla portata del target di lettori a cui si vuole arrivare.
I personaggi sono davvero ben strutturati, sono credibili, hanno un loro profumo, impossibile non empatizzare con qualcuno di essi.
La malattia, la sofferenza, i traumi sono brucianti; il dolore è ricco di consapevolezza e ogni tanto, devo ammettere, mi sono emozionata anche io.
Si può dire che questo libro, così come di certo sarà anche il film, sarà un po’ il Tre metri sopra il cielo di questa generazione; con un finale non del tutto scontato.
Mi farete sapere…!
L’autrice
Erin Doom è lo pseudonimo di una giovane scrittrice italiana. Per Magazzini Salani ha pubblicato con successo tre romanzi, Fabbricante di lacrime, Nel modo in cui cade la neve e Stigma.