Ogni editor, prima o poi, si imbatte in un manoscritto che sembra una montagna impossibile da scalare. Frasi aggrovigliate, personaggi confusi, trame che sembrano andare alla deriva in un mare di parole. E allora ci si chiede: tutti i libri possono davvero essere editati? Esiste un limite oltre il quale un testo diventa irrecuperabile?

La mia esperienza mi ha insegnato che la risposta, per quanto possa sembrare sorprendente, è un “sì” convinto. Ma con una condizione: non è sempre il libro a dover essere salvato, quanto la storia che contiene.

Quando le Parole Sembrano Tradire l’Autore

Ci sono testi che sembrano aver perso il loro centro, la loro ragione d’essere. In questi casi, l’editor deve guardare oltre le parole e cercare il nucleo nascosto, quella scintilla che ha spinto l’autore a iniziare a scrivere. Il compito di un buon editor non è solo correggere gli errori, ma soprattutto riconoscere e far emergere la storia che si cela sotto strati di frasi mal riuscite.

Questo significa che anche i testi più difficili non sono necessariamente “irrecuperabili”. Spesso, è proprio lì che si nascondono le storie più sorprendenti. Tuttavia, è importante riconoscere che non tutte le parole devono essere salvate. A volte, la scelta migliore è sfoltire, ridurre, ricominciare da capo. Ma il cuore della storia? Quello, se c’è, può sempre essere recuperato.

La Differenza tra Storia e Testo

Un errore comune è confondere la storia con il testo. Il testo è la forma, il veicolo attraverso cui l’autore comunica la sua idea, ma la storia è il contenuto, il messaggio, l’anima del libro. Un testo può essere confuso, mal costruito, persino banale, ma la storia che contiene può essere ricca, potente, commovente. L’editor ha il compito di scindere i due aspetti, di ripulire il testo fino a far emergere la storia nella sua forma migliore.

Quando ci si trova di fronte a un manoscritto che sembra “irrecuperabile”, la domanda da porsi non è se valga la pena salvare il testo così com’è, ma se valga la pena salvare la storia. Se la risposta è sì, allora c’è sempre un modo per farlo. A volte, può significare una riscrittura radicale, altre volte una revisione puntuale. Ma il punto di partenza è sempre lo stesso: il riconoscimento del valore intrinseco della storia.

L’Arte del Ricominciare

L’editing non è solo un processo di correzione, è anche un processo di scoperta. Si tratta di riconoscere ciò che un autore ha cercato di dire, anche quando lui stesso non è riuscito a farlo emergere chiaramente. E, in molti casi, di aiutare l’autore a ricominciare, a riscoprire la sua storia e a raccontarla nel modo migliore.

Non ci sono libri “irrecuperabili”, ma ci sono storie che richiedono un lavoro più profondo. A volte, il testo iniziale è solo un trampolino, un primo passo verso una versione migliore. E un buon editor deve avere la sensibilità di capire quando è il momento di suggerire all’autore di ricominciare, senza mai perdere di vista la storia che vuole raccontare.

Conclusione: Il Ruolo dell’Editor come Guida

Essere editor significa, prima di tutto, essere una guida. È un lavoro che richiede pazienza, sensibilità e un occhio attento a riconoscere il potenziale anche nei testi più difficili. Non si tratta solo di correggere errori grammaticali o di stilare liste di suggerimenti, ma di accompagnare l’autore nel suo viaggio, aiutandolo a dare alla luce la storia che davvero vuole raccontare.

Quindi, tutti i libri possono essere editati? Sì, se si ha la pazienza e la passione per farlo. Perché ogni storia, anche la più nascosta, merita di essere raccontata nel miglior modo possibile. E il nostro compito, come editor, è quello di aiutare l’autore a raggiungere questo obiettivo, un passo alla volta, una parola alla volta.