Titolo: L’ultimo orafo

Autore: Giulia De Martin

Genere:  Romance – Regency

Casa editrice: Words Edizioni

Data di pubblicazione: 18/05/2023

Formato: Cartaceo/E-book

Pagine: 361

Sinossi:

Inghilterra, 1812

Benedetti dal dono dell’arte, i Foley sono maledetti dalla sorte avversa. Lo sa bene Cressida, erede della celeberrima dinastia di orafi, che alla morte dello zio e maestro, si trova dinnanzi un destino già scritto: dapprima la perdita di tutte le commissioni, poi l’onere del pagamento di un debito eterno, che ruota attorno a una misteriosa pietra risalente al 1559. Ad affiancare la giovane e abilissima orafa c’è Tristan Maxwell, l’apprendista dello zio e amico di sempre, che sente di doversi prendere cura di Cressida nonostante sia innamorato di Georgiana Thynn, ereditiera che vive nella proprietà a confine con quella dei Foley. Sarà proprio il Ballo d’Autunno dei Thynn l’occasione per il destino di mescolare le carte in tavola: Cressida, infatti, si troverà di fronte Markus Lewis, suo nemico giurato ed erede della famiglia che, da oltre due secoli, costringe i Foley a una condizione di indigenza. Inaspettata è l’intesa che nasce tra i due che, nati sotto contraria stella, si troveranno a dover affrontare un impietoso passato per conquistare il proprio futuro.

È un po’ difficile scrivere questa recensione perché adoro quest’autrice e, diciamo, che questo è il suo libro che mi è piaciuto meno.

La trama in realtà è affascinante, con una ricerca storica di alto valore, ed in sé originale.

SPOILER IN QUESTA RIGA: Non è originale considerando i precedenti testi dell’autrice in cui lo schema narrativo rimane uguale: innamoramento ove impossibile, problema familiare che perseguita la coppia e coinvolge altri, separazione temporanea e risoluzione con tutte le parti in causa. FINE SPOILER

Aldilà di questo, un grosso problema di questo libro è la protagonista: risulta poco credibile, è cupa e perennemente seppellita dalle sue difficoltà (certo, ne ha, ma un raggio di sole in quasi 400 pagine bisogna pur darlo, senza che intervenga per forza l’ammmmore).

Il testo è scritto in terza persona dal punto di vista esterno di un narratore (anche se credo questa sia stata una scelta successiva, all’inizio penso fosse stato scritto in prima persona), ciò che ho trovato fastidioso è che in alcuni capitoli si torna un po’ indietro per rivedere un pezzettino di scena dal punto di vista sempre del narratore ma improntato su un altro personaggio. A mio parere, non funziona e annoia.

Ho trovato superficiale anche la correzione della bozza, ci sono davvero molti refusi.

In generale gli altri personaggi sono apprezzabili, in particolare ho amato il personaggio di Amalia, che spero di poter rivedere magari in un secondo volume spin-off.

Detto questo, l’autrice rimane una penna davvero interessante nel nostro panorama nazionale ed il mio è un gusto personale e professionale riferito a questo singolo libro. Sono certa che Giulia De Martin ci sorprenderà con altre meraviglie in futuro.

L’autrice

Classe 1991, una laurea in letteratura inglese e una in giornalismo, Giulia De Martin oggi lavora nel mondo della comunicazione, ma non ha mai abbandonato la sua passione per i classici e la loro bellezza.

Trentina di nascita, irlandese di adozione, vive con un pallanuotista e due gatti, Loki e Thor, e alterna giornate da marketing manager a nottate immersa in storie d’altri tempi.

Il romanzo regency è per Giulia il mezzo per trattare riflessioni profonde, conferendo al tutto un’anima romantica. Le sue eroine, donne forti e determinate che combattono per trovare il loro posto nel mondo e far udire la loro voce, rispecchiano le giovani di oggi, sognatrici, ma pragmatiche, che aspirano alla più appagante realizzazione e alla più pura felicità.

Giulia è autrice di “Come la pioggia e la Scozia”, “Le api di Waterloo” e “L’ultimo Orafo” in uscita a maggio 2023