Titolo: I quaderni botanici di Madame Lucie
Autore: Mèlissa Da Costa
Genere: Narrativa contemporanea
Casa editrice: Rizzoli Editore
Data di pubblicazione: 06/04/2021
Formato: Cartaceo/E-book
Pagine: 300
Sinossi:
Fuori è l’estate luminosa e insopportabile di luglio quando Amande Luzin, trent’anni, entra per la prima volta nella casa che ha affittato nelle campagne francesi dell’Auvergne. Ad accoglierla, come una benedizione, trova finestre sbarrate, buio, silenzio; un rifugio. È qui, lontano da tutti, che ha deciso di nascondersi dopo la morte improvvisa di suo marito e della bambina che portava in grembo. Fuori è l’estate ma Amande non la guarda, non apre mai le imposte. Non vuole più, nella sua vita, l’interferenza della luce. Finché, in uno di quei giorni tutti uguali, ovattati e spenti, trova alcuni strani appunti lasciati lì dalla vecchia proprietaria, Madame Lucie: su agende e calendari, scritte in una bella grafia tonda, ci sono semplici e dettagliate indicazioni per la cura del giardino, una specie di lunario fatto in casa. La terra è lì, appena oltre la porta, abbandonata e incolta. Amande è una giovane donna di città, che non ha mai indossato un paio di stivali di gomma, eppure suo malgrado si trova a cedere; interra il primo seme, vedrà spuntare un germoglio: nella palude del suo dolore, una piccola, fragrante, promessa di futuro.
“Credi che in fondo l’amore che proviamo per una persona si misuri da questo…dalla quantità di dettagli insignificanti che collezioniamo con cura su di lei”.
Amande è terribilmente depressa, quello che le è capitato è una tragedia inimmaginabile. L’arrivo in questa vecchia casa nelle campagne francesi è triste e deprimente. Ma sarà proprio questa casa e la sua vecchia proprietaria a cambiare la vita di Amande. A farle affrontare il dolore, anche grazie ai suoi quaderni botanici. Il lavoro nell’orto e tra i fiori di Madame Lucie, daranno un nuovo scopo ad Amande. Così come il gatto grigio, la figlia di Madame Lucie e tutti i protagonisti della sua vita passata coinvolti in una nuova avventura.
“Descrivevano l’inverno come il momento per chiudere le porte e custodire il tesoro.”
Un bel romanzo di narrativa contemporanea, semplice ed efficace. Fin da subito sentiamo l’esigenza di sostenere Amande e di capire come può trovare una nuova luce nella sua vita. Una vita normale, alla portata di tutti, ma sconvolta dalla morte indicibile del giovane marito e della figlia ancora in grembo. Quel tipo di dolore che nessuno vuole affrontare, e che ancora oggi nessuno vuole nominare. Quello relativo alla perdita di una vita che deve ancora nascere.
L’autrice lo fa in maniera delicata e rispettosa ma comunque forte. I primi capitoli sono un oasi di oscurità, ma andando avanti piccole crepe di luce si fanno avanti sempre più prepotenti nel testo e nella vita di Amande. Non senza ricadute naturalmente, perchè questo libro è concreto e realistico. Amande non dimenticherà, né sarà felice così agevolmente ma andrà avanti, facendo tutto ciò che è in suo potere fare. Ascoltando se stessa ed anche la sua tristezza, a cui è giusto dare voce.
L’autrice
Mélissa Da Costa si occupa di comunicazione in ambito energetico e climatico. I quaderni botanici di Madame Lucie, pubblicato in Francia con grande successo di pubblico, è il suo primo romanzo tradotto in Italia. Il suo esordio letterario, Tout le bleu du ciel, è stato tra i dieci libri più venduti in Francia nel 2020.