Titolo: Finchè il caffè è caldo
Autore: Toshikazu Kawaguchi
Genere: narrativa contemporanea
Casa editrice: Garzanti
Data di Pubblicazione: 12 marzo 2020
Formato: cartaceo
Pagine: 177
Sinossi:
In Giappone c’è una caffetteria speciale. È aperta da più di cento anni e, su di essa, circolano mille leggende. Si narra che dopo esserci entrati non si sia più gli stessi. Si narra che bevendo il caffè sia possibile rivivere il momento della propria vita in cui si è fatta la scelta sbagliata, si è detta l’unica parola che era meglio non pronunciare, si è lasciata andare via la persona che non bisognava perdere. Si narra che con un semplice gesto tutto possa cambiare. Ma c’è una regola da rispettare, una regola fondamentale: bisogna assolutamente finire il caffè prima che si sia raffreddato. Non tutti hanno il coraggio di entrare nella caffetteria, ma qualcuno decide di sfidare il destino e scoprire che cosa può accadere. Qualcuno si siede su una sedia con davanti una tazza fumante. Fumiko, che non è riuscita a trattenere accanto a sé il ragazzo che amava. Kòtake, che insieme ai ricordi di suo marito crede di aver perso anche sé stessa. Hirai, che non è mai stata sincera fino in fondo con la sorella. Infine Kei, che cerca di raccogliere tutta la forza che ha dentro per essere una buona madre. Ognuna di loro ha un rimpianto. Ognuna di loro sente riaffiorare un ricordo doloroso. Ma tutte scoprono che il passato non è importante, perché non si può cambiare. Quello che conta è il presente che abbiamo tra le mani. Quando si può ancora decidere ogni cosa e farla nel modo giusto. La vita, come il caffè, va gustata sorso dopo sorso, cogliendone ogni attimo.
“ Un tavolino, un caffè, una scelta. Basta solo questo per essere felici.
ECCO LE 5 REGOLE DA SEGUIRE:
1. Sei in una caffetteria speciale. C’è un unico tavolino e aspetta solo te.
2. Siediti e attendi che il caffè ti venga servito.
3. Tieniti pronto a rivivere un momento importante della tua vita.
4. Mentre lo fai ricordati di gustare il caffè a piccoli sorsi.
5. Non dimenticarti la regola fondamentale: non lasciare per alcuna ragione che il caffè si raffreddi.”
Una piccola caffetteria a Tokyo antica più di cento anni; un’atmosfera d’altri tempi. Entrare e perdere la cognizione del tempo, seguendo una leggenda che forse esiste o forse no.
Scegliere di giocarsi il tutto per tutto; stare alle regole e cercare di rivivere un attimo della propria vita in cui forse avremmo potuto cambiare il nostro futuro; con la consapevolezza che comunque non cambierà.
Una sedia che rappresenta quasi una rivincita; il modo per cancellare i propri rimpianti.
Una storia scritta per il teatro, con quattro sottotrame e quindi quattro personaggi molto interessanti, ognuno col suo attimo da salvare. Ognuno con la sua storia, ognuno alla ricerca di qualcosa che ha perso. Quel minuto sbagliato, quella parola non detta, quella persona non incontrata.
Una narrazione molto delicata ed allo stesso tempo potente, una lettura scorrevole su come nella vita di tutti i giorni ci affanniamo perdendo di vista le cose importanti e lasciandoci sfuggire quei momenti preziosi che sappiamo non torneranno.
In fin dei conti, che uno torni nel passato o viaggi nel futuro, il presente non cambia comunque. E allora sorge spontanea la domanda: che senso ha quella sedia?
Consiglio questo libro a chi ha voglia di una lettura scorrevole, delicata, leggera con un un senso profondo ma non troppo a meno di sentirsi chiamati in causa dalle singole storie.
L’autore
Toshikazu Kawaguchi è nato a Osaka, in Giappone, nel 1971, dove lavora come sceneggiatore e regista. Con Finché il caffè è caldo, suo romanzo d’esordio, ha vinto il Suginami Drama Festival.