Titolo: La donna dal kimono bianco 
Autore: Ana Johns  
Genere: Narrativa  
Casa editrice: Tre60  
Data di Pubblicazione:09/01/2020  
Formato: cartaceo, ebook  
Pagine: 352

Sinossi:

Giappone, 1957. 

Il matrimonio combinato della diciassettenne Naoko Nakamura con il figlio del socio di suo padre garantirebbe alla ragazza una posizione sociale di prestigio. Naoko, però, si è innamorata dell’uomo sbagliato: è un marinaio americano, quello che in Giappone viene definito un gaijin, uno straniero. Quando la ragazza scopre di essere incinta, la comprensione e l’affetto che sperava di trovare nei genitori si rivelano soltanto un’illusione. Ripudiata da chi dovrebbe starle vicino, Naoko sarà costretta a compiere scelte inimmaginabili, per qualunque donna ma soprattutto per una madre.

Stati Uniti, oggi. Tori Kovač è una giornalista. Mentre si prende cura del padre, anziano e gravemente malato, trova una lettera che getta una luce sconvolgente sul passato della sua famiglia. Alla morte del padre, decisa a scoprire la verità, Tori intraprende un viaggio che la porta dall’altra parte del mondo, in un villaggio sulla costa giapponese. In quel luogo così remoto sarà costretta a fronteggiare i demoni del suo passato, ma anche a riscoprire le proprie radici.

“Ogni passo che facevo mi avvicinava sempre più al mio futuro e mi portava lontano dalla mia famiglia. Erano due estremi opposti, contrastanti in tutti i sensi, ma in qualche modo avevo trovato il mio posto fra l’uno e l’altro. Era quello che Buddha definiva la via di mezzo. Il giusto equilibrio della vita. Io lo definivo Felicità.”

Giappone 1957-Stati Uniti Oggi

Fin dall’inizio, la storia delle due protagoniste e dei due mondi cammina parallelamente nel racconto di Ana Johns, al suo romanzo d’esordio.

Boat

Naoko è una diciassettenne giapponese destinata ad un matrimonio imposto dal padre per cercare di salvare la famiglia che naviga da tempo in cattive acque, nonostante sia profondamente innamorata di un gaijin, un americano.

Tori è una giornalista che vive negli Stati Uniti e che al capezzale di suo padre scopre che forse tutto ciò in cui aveva creduto fino a quel momento, di avere un padre amorevole e sempre presente che avrebbe fatto qualsiasi cosa per la famiglia, non è mai esistito.

Tanti i protagonisti di questa storia che meritano di essere menzionati. Okaasan, la madre di Naoko, la dolcezza infinita di una donna e di una madre che sa sempre cosa c’è oltre lo sguardo silenzioso di una figlia. Hajime e Satoshi, due facce della stessa medaglia. JinHatsuSora e le altre coraggiose compagne di viaggio di Naoko.

Non voglio raccontarvi troppe cose sulla trama perché il libro merita un’esperienza diretta e di totale coinvolgimento.

Personalmente, ho trovato questo libro poetico ed affascinante, a tratti incalzante ed estremamente toccante.

Jizu

Il romanzo è davvero accurato, i riferimenti storici, alcuni eventi realmente accaduti anche all’autrice stessa sono esposti con minuzia. 

Ogni termine giapponese, ogni modo di dire o tradizione ci viene raccontato e trasposto in un modo da essere più vicino alla nostra concezione occidentale delle cose.

Sicuramente tra le due protagoniste è il personaggio di Naoko quello che regna sovrano, quasi come se l’autrice si ritrovasse maggiormente in quello di Tori e proprio per questo lo tenesse più ai margini; da brava giornalista che si attiene ai fatti, rimanendo nell’ombra.

Da metà libro in poi ci troviamo di fronte ad un mondo su cui forse vorremmo chiudere gli occhi, dalle unioni interrazziali alle leggi americane contro i matrimoni misti, dalle discriminazioni al destino dei bambini di razza mista nati da questi amori negli anni ‘50.

“Il dolore e la felicità non passano. Scavano nel profondo e diventano le nostre ossa. Ci reggiamo sulle loro gambe incerte, cercando di mantenere l’equilibrio quando non c’è. C’è soltanto l’amore. Soltanto la verità.”

C’è poi tutto un mondo legato ai sentimenti ed alle domande che potremmo porci grazie a questa lettura.

Da cosa è fatta una famiglia… dai legami di sangue o dai momenti vissuti insieme? Questa scelta non è sempre stata possibile ed allora, come si potevano riconoscere i propri nemici? E come conviverci?

È giusto smitizzare il ricordo di un padre perfetto solo per il ritrovamento di un cimelio di cui non sappiamo spiegarci l’origine? Intraprendereste un viaggio come quello di Tori solo per sapere di potervi davvero fidare dei vostri sentimenti?

L’autrice sembra ispirata da immagini incantevoli e riesce sempre a trovare un paragone poetico per mostrarle anche a noi.

KidsWithRedShoes

“Una volta un uomo stava camminando sul bagnasciuga quando notò una monaco chino sulla sabbia, intento a raccogliere qualcosa e a gettarlo nell’oceano. L’uomo si avvicinò e gli chiese cosa stesse facendo, «Sto gettando nell’oceano le stelle marine. Il sole è alto e la marea le ha lasciate qui a morire». L’uomo fece correre lo sguardo lungo l’ampia costa, poi tornò a rivolgersi al monaco: «Ma non vedete per quante miglia si estende la costa e quante stelle marine sono arenate? Il vostro gesto non potrà certo fare la differenza!». Il monaco ascoltò educatamente, poi gettò un’altra stella marina in acqua, oltre le onde che si frangevano, e disse: «Ha fatto la differenza per quella»”

Quando ci troviamo davanti a libri come questo, che riportano alla luce piccole storie vere e che denunciano dimenticate memorie, quando l’autore si pone l’obiettivo di informarci o per lo meno di incuriosirci e spingerci verso la conoscenza di questi fatti ed in una maniera così delicata… noi siamo di fronte ad un’esperienza narrativa impagabile! Poiché anche noi potremo essere parte di quelle gocce consapevoli che formano insieme un mare di cultura.

Ana Johns

L’autrice

Nata e cresciuta a Detroit, Ana Johns ha studiato giornalismo e lavora da oltre vent’anni nel campo delle arti creative. La donna dal kimono bianco, tradotto in 18 Paesi, è il suo romanzo d’esordio, basato su eventi realmente accaduti, anche alla sua famiglia.